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Si è tenuto pochi giorni fa l’ultimo seminario targato INNovalia, incontri che cambiano il mo(n)do.

Il relatore, il Prof. Joaquìn Alegre dell’Università di Valencia, ha affrontato il tema dell’innovazione attraverso l’esperienza della Peugeot Citroen PSA con uno Skunkwork Project.

 

Nati durante la seconda guerra mondiale, gli Skunkworks sono progetti sviluppati solitamente da gruppi ristretti e poco strutturati e finalizzati a generare innovazione radicale.

Nel caso analizzato, ben 180 dipendenti sono stati distaccati dalla propria mansione abituale per lavorare in segretezza ad un motore ibrido alimentato ad aria compressa.

Il risultato? Un motore funzionante e potenzialmente rivoluzionario, presentato anche al Salone dell’Auto di Ginevra, però troppo costoso da realizzare e da implementare su larga scala. Una bella invenzione, che però non si è trasformata in innovazione.

Una delle riflessioni emerse al termine del seminario pone l’attenzione proprio sull’importanza di mantenere un canale aperto continuativo tra chi progetta e chi produce, quale elemento imprescindibile per la buona riuscita di un progetto e per evitare “derive” di prodotto affascinanti, ma irrealizzabili.

Forse però, hanno convenuto i partecipanti, il vero focus non dovrebbe essere posto solo sull’innovazione tecnologica, ma sull’innovazione organizzativa e quindi sull’esplorazione di nuovi modelli organizzativi: quelli attuali, di fatto, sono rimasti invariati negli ultimi 50 anni.

Infatti, anche Gary Hamel, esperto mondiale di organizzazione e strategia, associa il management al motore a combustione: una tecnologia tutt’ora utilizzata che ha da tempo smesso di evolversi radicalmente. Egli ama ripetere che se un manager degli anni Sessanta fosse condotto ai giorni nostri da una macchina del tempo, sarebbe incuriosito e stupito dalle nuove tecnologie, ma troverebbe al contempo estremamente familiari e invariati pressoché tutti i sistemi e i processi organizzativi, fatti di riporti gerarchici, riunioni, silos funzionali e così via..

La vera partita per le aziende quindi si gioca sulla capacità di reinventare i modelli organizzativi e manageriali alla luce dei profondi cambiamenti sociali, culturali, economici e tecnologici degli ultimi 15 anni: l’innovazione di tecnologie e prodotti, poi, verrà da sé…

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